La dinamica di questo infortunio è chiara, il dolore del paziente era evidente come lo era la localizzazione, questo doveva da subito far capire che non si trattava una banale contusione, infatti un suo compagno di squadra richiede immediatamente i soccorsi, e viene posato un impacco freddo sulla zona dolorante.
Chi lavora nel ramo delle emergenze pre ospedaliere, si sarà reso conto della qualità dei soccorsi (molto approssimativi) prestati a quest’uomo…
Di fatto come si può vedere nei vari filmati, non solo non sono stati usati i presidi corretti per un immobilizzazione adeguata alla situazione, in seguito la rotazione è stata fatta un po’ cosi come veniva… su un toboga che non è fatto sicuramente per questo tipo di infortunio.
Il capo va fissato immediatamente, inizialmente manualmente e in seguito con un collarino delle cervicali, nonostante la posa del collarino ancor meglio se un soccorritore continua a tenere fissata comunque la testa.
Visto che la barella toboga è obbligatoria da regolamento internazionale (UEFA e FIFA), si sarebbe potuta usare dopo avere fissato adeguatamente il paziente (ragno, fissa testa,…), su un asse spinale (che se si chiama così…un motivo ci sarà!).
Successivamente viene accompagnato fuori dallo stadio, sulla barella toboga, sino al presumibile raggiungimento dell’ambulanza che lo condurrà in ospedale. L’esito è ormai noto a tutti: frattura vertebrale di L3.
Ma neppure in seguito pare vengono utilizzati i presidi corretti:
Detto ciò e considerando anche che l’evento è trasmesso in mondo visione mi viene spontanea un affermazione:
NON CI SIAMO
Per fortuna questa volta possiamo dire: “è andata bene”…
Non mi dilungherò qui su quello che si sarebbe dovuto fare, che eventualmente vedremo in un altro articolo.