ANCONA – L’ambulanza della Blu pubblica assistenza onlus di Falconara si ferma proprio in vicinanza dell’auto dei coniugi Giustini, sul cui vetro posteriore spiccano due gadget a forma di t-shirt rosa con i nomi delle due bimbe.
Una è quella di Alessia. La bimba di appena un anno e mezzo giace esanime tra le braccia del nonno Roberto che in lacrime la consegna al personale medico. In quel momento probabilmente il suo cuore ha già smesso di battere, trafitto da almeno tre coltellate inferte da quel papà che tanto la amava. Ma il personale della Blu Onlus, seguito dall’automedica di Ancona e dall’équipe di rianimazione di Torrette, prova il tutto per tutto. “Per mezzora abbiamo provato a rianimarla – racconta uno dei primi soccorritori -. E’ stata una scena straziante. Non ho mai visto niente di simile in tutta la mia vita. Non siamo stati noi a salire, ma è stato il nonno a portarci la bimba. C’era sangue ovunque, sulle scale, sul pianerottolo. La piccola era in condizioni disperate e aveva già perso tanto sangue. Abbiamo notato almeno tre ferite all’altezza del cuore. Abbiamo fatto di tutto per salvarla”. Quando ha dichiarato la morte di Alessia, la dottoressa Liliana Rodriguez dell’automedica è scoppiata in lacrime. Ha raccontato di non aver mai visto una cattiveria brutale sfogata in questo modo su una bimba. Fuori dall’ambulanza, il nonno Roberto, i suoi due fratelli e Sara Bedini, la giovane mamma che piangeva e pregava per la figlia. Chiedeva un miracolo che non c’è stato. Era tutta insanguinata. E’ stata lei a prestare i primi soccorsi ad Alessia, sfruttando le sue competenze di infermiera. “Abbiamo medicato anche la donna, era scioccata, aveva tutte le gambe sporche di sangue. Una scena terribile”, raccontano i volontari intervenuti sul luogo dell’omicidio. Una tragedia talmente brutale e disumana che gli stessi soccorritori non sono riusciti a trattenere le lacrime. E l’intero equipaggio intervenuto in via Patrizi a Collemarino ha deciso di sottoporsi da oggi ad un percorso di assistenza psicologica per elaborare e metabolizzare le immagini di un delitto mostruoso, quello di un giovane papà che senza motivo ha ucciso in modo brutale la figlioletta messa al mondo un anno e mezzo fa.
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