L’epidemia di Ebola in Africa Occidentale si sta aggravando e rischia di estendersi ad altri paesi. Non sono affatto rassicuranti le parole pronunciate oggi dal direttore di Medici Senza Frontiere, Bart Janssens in un’intervista rilasciata a Libre Belgique. “Questa epidemia è senza precedenti, assolutamente fuori controllo e la situazione non fa che peggiorare, per cui si sta nuovamente estendendo, soprattutto in Liberia e Sierra leone, con focolai molto importanti”, ha detto.
“Se la situazione non migliora abbastanza rapidamente, c’è il rischio reale di vedere nuovi paesi colpiti – ha ammonito – non si può escludere, ma è difficile da prevedere, perché non abbiamo mai visto una tale epidemia”.
La Liberia ha ormai adottato misure di emergenza straordinarie. Nel paese sono state chiuse tutte le scuole, e diverse comunità sono state messe in quarantena, con accesso limitato al solo personale sanitario. Tutto il personale governativo giudicato “non essenziale” è stato mandato a casa per un minimo di trenta giorni. Le forze dell’ordine di tutto il Paese sono state invitate a far rispettare le misure restrittive. Dall’inizio di febbraio, solo in Liberia, ebola ha ucciso 129 persone. In tutta l’area – che comprende eccezionalmente tre paesi: Liberia, Guinea e Sierra Leone – per il momento sono 1201 i casi accertati e le vittime 672. Il primo focolaio è stato registrato in Guinea, poi l’epidemia si è estesa in Liberia e Sierra Leone. Nei giorni scorsi è morto per il contagio uno dei medici esperti che stava coordinando la battaglia al virus. E un’altra vittima si è registrata in Nigeria, dove un uomo è morto dopo aver fatto degli spostamenti aerei nella regione.
L’estensione della malattia, che passa da persona a persona tramite il contatto dei fluidi corporei, ha convinto il governo britannico a convocare un Cobra meeting, tavolo interministeriale urgente per decidere come affrontare il pericolo. Per il ministro degli Esteri Philip Hammod infatti “l’ebola è una minaccia per il Regno Unito” e le autorità sanitarie britanniche hanno già diramato una direttiva a tutti i medici affinché vigilino sui sintomi, nonostante nessun cittadino britannico sia risultato positivo al virus.
L’Unione Europea si è detta “pronta e attrezzata per curare eventuali vittime dell’ebola”. “Non possiamo escludere che una persona contagiata arrivi in Europa, ma l’Ue ha i mezzi per monitorare e contenere rapidamente ogni focolaio”. La Commissione europea ha stanziato altri 2 milioni di euro per combattere l’epidemia in Africa occidentale. I nuovi fondi portano gli aiuti complessivi della Ue a 3,9 milioni. I fondi saranno destinati alle misure per contenere la diffusione dell’epidemia e a fornire assistenza sanitaria immediata alle popolazioni colpite. Il commissario Ue alla Cooperazione internazionale, Kristalina Georgieva, ha spiegato che “il livello di diffusione della malattia è estremamente preoccupante e dobbiamo aumentare i nostri sforzi per evitare nuove perdite di vite umane”.
“Il rischio che il virus si diffonda in Europa è al momento basso perché la maggior parte dei casi sono in aree remote dei paesi colpiti”, ha precisato poi una nota di Bruxelles.
Ieri all’Huffington Post la ministra Beatrice Lorenzin ha rassicurato i cittadini italiani: “Il livello di allerta è già alto fin dal principio dell’epidemia. Negli aeroporti e nei luoghi di transito vengono già effettuate visite mediche nei casi che vengono ritenuti necessari. In Italia il pericolo non c’è”.
Parole che non sono bastate a tranquillizzare gli animi di chi vorrebbe una parola in più da parte del governo italiano. “Un’associazione seria e indipendente come ‘Medici senza frontiere’ denuncia una gravissima epidemia di Ebola in Africa Occidentale, definendo la situazione senza precedenti e fuori controllo. Il governo britannico ha parlato di ‘minaccia per il Regno Unito’, annunciando misure severe dal punto di vista della profilassi. In Italia, di contro, i ministri competenti preferiscono minimizzare o tacere”. Lo denuncia Gianni Tonelli, segretario generale del sindacato di polizia Sap.
“Il problema invece – sottolinea Tonelli – esiste e, come operatori impegnati nell’accoglienza delle migliaia e migliaia di migranti che sbarcano continuamente sulle coste italiane, oltre 80.000 solo nel 2014, affermiamo senza tema di smentita che il nostro sistema di controlli, prevenzione e profilassi è assolutamente inefficace”.
“Poliziotti e cittadini – secondo il segretario del Sap – sono purtroppo già oggi esposti al rischio di malattie molto serie come tubercolosi, scabbia, perfino lebbra e ora Ebola. Molti colleghi sono risultati positivi ai test Tbc e in Sicilia, nella più totale assenza del Viminale e del Dicastero della Salute, abbiamo dovuto distribuire noi come Sap mascherine protettive e guanti asettici agli operatori. Fino a quando le nostre autorità, a partire dai ministri Alfano e Lorenzin, continueranno a comportarsi come quei ricchi signori che brindavano a champagne sul Titanic, mentre la nave affondava?”.
Fonte: http://www.huffingtonpost.it/ |