In alta montagna, la quntità di ossigeno è talmente bassa che non c’è da stupirsi se salire ad alta quota può far sentire male, ma come questa carenza causi il mal di montagna, non è ancora ben chiaro. La maggior parte delle persone non hanno problemi fino ad un’altitudine di 2500m, l’equivalente della pressione barometrica a cui sono pressurizzate le cabine degli aerei. Eppure, anche ad una altitudine di 1500 s.l.d.m. potresti notare più affanno del solito se sotto sforzo e la visione notturna potrebbe essere inferiore. Al di sopre dei 2500m i sintomi di mal di montagna diventano più evidenti.
Infatti, il termine mal di montagna si può usare per descrivere qualsiasi forma di malessere legato all’alta quota. Ci sono tre forme di mal di montagnna che possono colpire molto velocemente chi sale ad alta quota.
Chi vive ad alta quota per molti anni, potrebbe essere a rischio di sviuppare un’altra patologia detta mal di montagna cronico o malattia di MongeMal di montagna acuto
Mal di montagna acuto
la forma più frequente di patologia da alta quota è il mal di montagna acuto, che in Sudamerica è anche chiamato soroche. La maggior parte delle persone con mal di montagna provano un leggero malessere
Quali sono i sintomi?
Il sintomo principale di solito è la cefalea, la maggior parte delle persone possono avere anche nausea o vomito, letargia, vertigini e sonno disturbato. I sintomi sono simili ai postumi di una brutta sbornia. Il mal di montagna acuto si può diagnosticare usando un test di autovalutazione. Se sei salito al di sopra dei 2500m hai mal di testa e il tuo punteggio totale sul test è maggiore di 3, allora soffri di mal di montagna acuto.
Chi soffre di mal di montagna acuto?
Chiunque viaggi ad altitudini superiori ai 2500m è a rischio di mal di montagna acuto. Di solito non si nota finché non si è stati ad alta quota per ore. Parte del mistero riguardo il mal di montagna acuto è che è difficile predire chi ne sarà afflitto. Ci sono molti racconti di persone sane e in forma limitate fortemente dai sintomi mentre i loro compagni di viaggio, magari più anziani, non hanno avuto problemi.
Cosa causa il mal di montagna acuto?
Non si sa come la carenza di ossigeno porti al mal di montagna acuto. Alcuni ricercatori credono che sia dovuto ad un gonfiore nel cervello, ma questa ipotesi non trova prove conclusive. La teoria è che in individui suscttibili, il gonfiore porterebbe ad un leggero aumento della pressione all’interno del cranio e allo sviluppo dei sintomi del mal di montagna. Il gonfiore sarebbe dovuto all’aumento del flusso sanguigno al cervello o alla fuoriuscita di fluidi dai vasi.
Cosa causa il mal di montagna acuto?
È meglio prevenire il mal di montagna che cercare di curarlo. Salire ad una velocità ragionevole, (300m di ascensione al giorno) vuol dire che l’oraganismo può acclimatarsi e diminuiscono le probabilità di sviluppare mal di montagna acuto. Se si ha la necessità di salire più velocemnte si può prendere in considerazione l’assunzione di acetazolamide (chiamata anche Diamox). Ci sono chiare evidenze [BMJ. 2004;328:797] che l’acetazolamide riduce i sintomi di mal di montagna negli scalatori, anche se presenta alcuni effetti collaterali: causa formicolio alle estermità e modifica la percezione del sapore delle bevande gassate.
Se si soffre di mal di montagna, il miglior trattamento è ridiscendere. Analgesici possono aiutare contro la cefalea, ma non curano la patologia. L’acetazolamide può essere benefica, specialmente se si ha bisogno di rimanere alla stessa altitudine, e il riposo per un paio di giorni potrebbero dare all’organismo il tempo di riprendersi. È essenziale che non si aumenti MAI l’altitudine se si soffre di mal di montagna.
Se un compagno di viaggio ha sintomi di mal di montagna acuto e diventa confuso e instabile o sviluppa una cefalea estremamente severa, o vomito, potrebbe avere una condizione potenzialmente letale chiamata edema cerebrale da alta quota (HACE). Leggi di più sull’HACE.
HAPE (Edema polmonare da alta quota)
HAPE è un pericoloso accumulo di fluidi nei polmoni che impedisce agli spazi aerei dei polmoni di aprirsi e riempirsi di aria fresca ad ogni respiro. Quando ciò accade, chi ne soffre si trova sempre più in carenza di ossigeno, il che peggiora l’accumulo di liquidi nei polmoni. In questo modo, HAPE può risultare fatale nell’arco di ore.
Quali sono i sintomi?
HAPE di solito si sviluppa dopo 2 o 3 giorni al di sopra dei 2500 m .Chi ne soffre tipicamente sarà più affannato dei compagni, specialmente sotto sforzo. La maggior parte presenterà sintomi di mal di montagna acuto. Spesso si avrà una tosse che potrebbe produrre un espettorato schiumoso bianco o rosa. L’affanno peggiorerà fino ad essere presente anche a riposo. Il ritmo cardiaco potrebbe essere accelerato, le labbra potrebbero diventare bluastre e la temperatura potrebbe essere elevata. È facile confondere HAPE per un’infezione alle vie respiratorie, ma in quota si dovrebbe sospettare HAPE e l’individuo riportato ad altitudine inferiore. Se pensi di aver sofferto di HAPE, registrati nel database HAPE.
Chi soffre di HAPE?
Sfortunatamente, al momento non è possibile predire chi svilupperà HAPE e questa è una delle ragoini per cui abbiamo istituito una banca dati HAPE. Le persone che hanno sofferto di HAPE hanno maggiori probabilità di soffrirne di nuovo, quindi devono esserci dei fattori che predispongono alcuni individui alla malattia. Come nel caso del mal di montagna acuto, ci sono comunque dei fattori di rischio conosciuti. Un ritmo di ascesa veloce e l’altitudine raggiunta aumentano il rischio di HAPE, così come si pensa che anche un esercizio fisico intenso ne aumenti le probabilità e ci sono indicazioni da riscontri aneddotici che persone che presentano infezioni alle vie aeree o sintomi del comune raffreddore prima della ascesa, potrebbero essere maggiormente esposti a rischio.
Cosa causa l’HAPE?
Malgrado anni di ricerca, le cause precise di HAPE rimangono incomprese. Si è visto che le cavità aeree dei polmoni si riempiono di fluidi che impediscono all’ossigeno di raggiungere il sangue e instaurano un circolo vizioso che può portare alla morte per HAPE. Come nel caso di molti processi biologici, molti fattori giocano un ruolo nella malattia e ci sono prove a sostegno di alcune teorie su come questi fluidi si accumulino.
Normalmente l’ossigeno entra nel sangue e viene distribuito all’organismo dai polmoni. Ogni volta che si respira, l’aria riempie le piccole cavità alla fine dei bronchi e bronchioli. Contemporaneamente, il sangue proveniente dal cuore entra in stretto contatto con le sottili pareti degli alveoli, in tal modo l’ossigeno viene disciolto nel sangue e sostanze di rifiuto vengono rilasciate. Il sangue ricco di ossigeno ritorna quindi al cuore ed è distribuito all’organismo. Se se si inala accidentalmente un piccolo corpo estraneo nei polmoni esso rimane intrappolato in uno dei brochioli e solo una piccola quantità di aria raggiunge gli alveoli. Per impedire che quest’area dei polmoni distribuisca sangue non ossigenato al cuore (e quindi al resto del corpo), i vasi sanguigni in quest’area si chiudono o si restringono. Di solito queta è una buona cosa ed è un esempio di come il corpo si difenda.
quota, comunque, lo stesso processo è causa di HAPE: poché l’inero polmone è in carenza di ossigeno, tutto il polmone reagisce nello stesso modo: vasocostrizione in tutto l’organo e non solo in aree limitate. Il sangue in questi vasi viene spremuto e la pressione sale forzando il sangue nelle cavità aeree. Clicca per una spiegazione più dettagliata di cosa succde ai polmoni ad alta quota.
Quando si è in carenza di ossigeno, nel sangue si formano sostanze pericolose e reattive che possono danneggiare direttamente la membrana che divide il sangue dall’aria e causare un’ulteriore perdita di fluidi e peggiorare l’HAPE.
Come si cura l’HAPE?
Il trattamento principale per l’HAPE è la ridiscesa. La somminitrazione di ossigeno e/o l’innalzamento della pressione intorno alla vittima con un sacco iperbarico (vedi a destra) possono invertire la causa principale, cioè la carenza di ossigeno, ma comunque queste misure non sostituiscono la discesa rapida ad altitudini inferiori. Alcuni farmaci possono essere di aiuto, ma dovrebbero essere somministrati solo da medici qualificati. La Nifepidina aiuta ad aprire i vasi nei polmoni, riducendo così la pressione iche spinge i fluidi dai vasi ai polmoni. Il sildenafil (Viagra®), con modalità diverse dilata anch’esso i vasi nei polmoni e può essere un trattamento efficace per l’HAPE. Secondo ricerche recenti, può anche essere somministrato lo steroide dexametasone. Qualsiasi farmaco, comunque, dovrebbe essere usato solo come misura temporanea: il trattamento migliore rimane la discesa.
HACE (High Altitude Cerebral Oedema) Edema cerebrale da alta quota
HACE è un accumulo di liquidi nel cervello, è potenzialmente letale e richiede intervento immediato.
Quali sono i sintomi?
HACE è considerato una forma grave di mal di montagna. Una forte cefalea, vomito, e letargia sono seguiti da irrequietezza, confusione, sonnolenza ed in fine coma. HACE può uccidere nel giro di poch ore. Una persona con HACE avrà difficoltà a marciare in linea retta e questo è un test utile a cui sottoporre chi presenti sintomi gravi di mal di montagna acuto. Si dovrebbe sospettare l’HACE anche quando un compagno si comporti in modo irrazionale o bizzarro.
Chi sviluppa l’HACE?
Circa l’1% di chi sale al di sopra dei 3000 m soffre di HACE. L’altitudine più bassa a cui si sia registrato un caso di HACE è 2100m. Chi soffre di HAPE può sviluppare anche HAPE e vice versa. I fattori che aumentano il rischio di HACE sono gli stessi del mal di montagna acuto e HAPE. Quanto più si sale in fretta, tanto più aumenta il rischio di HACE. Si pensa che si sviluppi principalmente in scalatori che abbiano ignorato i sintomi del mal di montagna acuto e abbiano continuato a salire invece di rimanere alla stessa quota o ridiscendere.
Cosa causa HACE
La causa rimane sconsciuta. Diversi fattori possono entrare in gioco tra cui l’aumento del flusso sanguigno al cervello. Un aumento del flusso sanguigno è una risposta normale alla diminuzione di ossigeno, poiché l’organismo ha bisogno di mantenere un aporto costane di ossigeno al cervello.Se però i vasi sanguigni dell’encefalo sono danneggiati, fluidi possono fuoriuscire e causare HACE. Sappiamo che specie chimiche reattive vengono rilasciate quando il livello di ossigeno è basso e che queste possono danneggiare le pareti dei vasi, ma non è ancora stato provato che i vasi nel cervello siano più suscettibili.
Come si cura l’HACE?
La discesa è il trattamento migliore perl’HACE e non si dovrebbe ritardare a se si sospetta HACE. Un sacco iperbarico (o sacca Gamow), può essere una misura temporanea e, se diponibili, si dovrebbero somministrare ossigeno e dexametasone.
Fonte: http://www.altitude.org/ |
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