Cos’è il nistagmo
Per nistagmo si intende la presenza di movimenti oculari anomali che assumono 3 caratteristiche particolari, ossia sono movimenti
- oscillatori (da destra verso sinistra, dall’alto verso il basso o circoferenziali),
- ritmici,
- involontari (l’individuo si accorge di questi movimenti e non riesce a fermarli).
Le cause del nistagmo possono essere diverse, tra cui:
- nistagmo fisiologico, ovvero non associato ad alcuna patologia e quindi senza una causa scatenante identificabile,
- nistagmo patologico, associato a diverse cause, le più frequenti delle quali possono riguardare una problematica:
- a livello neurologico,
- a livello dell’orecchio interno.
Il nistagmo rappresenta già di per sé un sintomo e non una malattia, che tuttavia sovente si accompagna ad altri sintomi:
- vertigini,
- nausea e vomito,
- cefalea (mal di testa),
- difficoltà al riposo notturno,
- perdita di equilibrio per senso di instabilità.
Per la diagnosi può essere necessaria la consulenza di diversi medici specialisti come l’oculista, l’otorinolaringoiatra o il neurologo; ciascuno specialista procede alla vista e può richiedere l’esecuzione di specifici esami strumentali, al fine di risalire alla causa sottostante.
Il razionale terapeutico consiste nella rimozione della causa sottostante, laddove sia possibile.
Cause e classificazione
I movimenti di nistagmo sono composti da una fase “rapida” e una “lenta”, che si alternano in piccole frazioni di secondo.
Nella fase lenta, l’occhio tende a muoversi al di fuori della posizione corretta, e questa anomalia viene recuperata nella fase rapida dove l’occhio viene subito riportato nella giusta posizione; tutto questo avviene grazie a diversi meccanismi di controllo cerebrali che governano la motilità oculare e la corretta visione.
Esistono numerosi tipi di nistagmo, ognuno dei quali caratterizzato da diversi parametri:
insorgenza:
- congenito, se è presente sin dalla nascita,
- infantile, se sviluppa durante l’età infantile,
- acquisito, se si sviluppa durante l’età adulta o la vecchiaia;
lateralità:
- monolaterale, se interessa un solo occhio,
- bilaterale, se interessa entrambi gli occhi;
direzione:
- orizzontale,
- verticale,
- obliquo,
- circolare,
- a componente mista;
simmetria:
- simmetrico (ad esempio si ha un nistagmo orizzontale in entrambi gli occhi),
- asimmettrico;
durata:
- continuo,
- intermittente: compare costantemente in diversi momenti della giornata,
- transitorio: le fasi di nistagmo sono distanziate da periodi piuttosto lunghi di quiescenza;
gravità:
- grado 1°: il nistagmo compare quando lo sguardo viene puntato verso il lato della fase rapida,
- grado 2°: compare quando si pone lo sguardo diritto davanti a sé,
- grado 3°: se compare con lo sguardo in qualsiasi posizione.
Il nistagmo fisiologico può manifestarsi in tutti gli individui e non è associato ad alcuna condizione patologica; si presenta in diverse situazioni comuni, come quando l’occhio ha necessità di fissare un oggetto ma il corpo si trova in movimento: immaginiamo di essere in treno o in automobile e decidere di fissare un oggetto o l’ambiente circostante. All’inizio i nostri occhi fissano un oggetto e noi lo percepiamo correttamente, tuttavia il nostro corpo si trova in movimento e questo porta lo sguardo a spostarsi inesorabilmente con noi: questa situazione corrisponde alla fase lenta del nistagmo.
Poiché il nostro obiettivo è quello di fissare l’oggetto nonostante il movimento del corpo, il cervello invia degli impulsi ai muscoli oculari che riportano immediatamente lo sguardo a concentrarsi nuovamente sull’oggetto in questione, permettendoci di avere una visione corretta e nitida: questa situazione di recupero corrisponde alla fase rapida del nistagmo.
Un altro tipo di nistagmo fisiologico può verificarsi dopo l’affaticamento dei muscoli oculari nel tentativo di mantenere lo sguardo fisso e concentrato per molto tempo su un oggetto, o verso una particolare direzione.
Il nistagmo congenito o infantile è piuttosto raro rispetto a quello acquisito. Può verificarsi in seguito a diverse malattie, come:
- atrofia dei nervi ottici,
- malformazioni della retina o di altre strutture oculari,
- glaucoma congenito bilaterale (aumento della pressione intraoculare oltre i valori soglia),
- cataratta congenita bilaterale (opacizzazione del cristallino),
- toxoplasmosi oculare od altre infezioni acquisite durante la gravidanza.
Il nistagmo patologico è tipico del soggetto adulto-anziano, senza un intervallo di età preponderante. Le cause principali potranno essere patologie a carico dell’orecchio interno o neurologiche.
Il nistagmo per patologie dell’orecchio prende il nome di nistagmo vestibolare. Questo sistema è formato da 3 canali semicircolari, i quali permettono di “leggere” esattamente quelle che sono le posizioni del corpo nello spazio e di comunicarlo al cervello. Grazie a questo sistema quindi il cervello sa esattamente dove si trova il corpo nello spazio, permettendo cosi di mantenere l’equilibrio sia da fermo che nei diversi movimenti.
Il sistema vestibolare è connesso anatomicamente ad altre due strutture, l’utricolo e il sacculo, all’interno delle quali sono presenti dei piccoli “sassolini” che svolgono una specifica funzione.
Per svariate cause può succedere che questi sassolini prendano la via dei canali semicircolari, i quali inizieranno ad inviare segnali errati al cervello. Nel complesso sistema di regolazione tra il cervello e il sistema vestibolare si crea un piccolo “cortocircuito” che si manifesta clinicamente con il nistagmo. Questo è ciò che accade nella maggior parte dei casi e prende il nome di vertigine parossistica benigna, anche detta cupololitiasi.
Altre patologie che possono portare al nistagmo vestibolare possono essere:
- labirintite o altre infezioni a carico di strutture oculari,
- sindrome di Menière,
- problematiche vascolari dell’orecchio interno,
- traumi all’orecchio,
- droghe o altre tossine in circolo.
Il nistagmo da cause neurologiche risulta relativamente frequente soprattutto nella popolazione anziana con importanti fattori di rischio cardiovascolare.
Le cause principali in questo caso sono rappresentate da:
ictus cerebrale: se interessa alcune strutture-chiave come
- cervelletto,
- nucleo ottico,
- tronco-encefalico,
- nervo ottico,
- tumore cerebrale primitivo o metastatico,
effetti collaterali di alcuni farmaci,
altre patologie:
- sindrome epilettica,
- multipla,
- altre gravi patologie neurologiche.
Sintomi
Il nistagmo è di per sé un sintomo, che consiste nel movimento involontario di uno o entrambi gli occhi.
Altri sintomi associati potranno essere:
- vertigini,
- nausea e vomito,
- cefalea (mal di testa) e ipersensibilità alla luce (fotofobia),
- difficoltà al riposo notturno,
- perdita di equilibrio per senso di instabilità,
- disturbi della visione, più raramente,
- sintomi neurologici come da ipertensione endocranica.
Diagnosi
In caso di comparsa di nistagmo è opportuno rivolgersi quanto prima ad un medico esperto, per escludere innanzitutto problematiche neurologiche che possono risultare particolarmente gravi.
Dovranno essere interpellati diversi specialisti per arrivare ad una diagnosi corretta, come l’oculista, l’otorinolaringoiatra e il neurologo.
Ciascuna di queste figure esegue una visita specifica e richiede l’esecuzione di esami strumentali particolari, tra cui:
- test dell’udito,
- esame neurologico,
- elettrooculografia,
- risonanza magnetica,
- TC.
Cura
Il nistagmo rappresenta frequentemente una condizione facilmente risolvibile, con il trattamento che consiste nella rimozione della causa sottostante.
Ad esempio, se la causa risulta essere una vertigine parossistica posizionale benigna, il medico otorinolaringoiatra può ricorrere ad una serie di manovre che attraverso l’esecuzione di specifici movimenti del capo del paziente riescono a riportare i cosiddetti “sassolini” nella loro posizione originale, eliminando così il nistagmo.
Se la causa risulta essere un’infezione o infiammazione a carico di alcune strutture oculari, andrà intrapresa una terapia antibiotica e antinfiammatoria.
Se la causa è di tipo neurologico la guarigione definitiva diventa più complessa e secondaria alla possibilità di rimozione della causa sottostante.
Fonte: https://www.farmacoecura.it |
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