I servizi autoambulanza del Bellinzonese e valli non riscontrano particolari difficoltà a trovare il luogo dell’intervento per via della toponomastica in vernacolo: «Gli operatori conoscono infatti il territorio nel quale agiscono, poi molto spesso tutto si risolve grazie ad un preciso punto di riferimento»
Diciamolo subito: sono pochi, ma ci sono. Stiamo parlando dei Comuni del Bellinzonese e delle Tre valli che hanno vie e piazze in dialetto. Molto spesso si tratta di nomi legati agli antichi toponimi. Ma non è questo che ci interessa approfondire oggi, anche se lo spunto è interessante. Piuttosto, dando seguito alla segnalazione di un lettore, desideriamo puntare i riflettori sulle possibili difficoltà che incontrano i servizi autoambulanza quando sono chiamati ad intervenire in un paese dove lo stradario è riportato in vernacolo. È successo, nelle scorse settimane, in un villaggio, come ci ha raccontato il nostro interlocutore. Fortunatamente tutto si è risolto per il meglio: la persona è stata soccorsa e le sono state prestate le cure del caso.
I casi di Claro e Monte Carasso
«La toponomastica fa un po’ ‘famiglia’, però è anche ‘esclusiva’. A mio avviso va considerato pure l’aspetto sociale, senza nulla togliere allo spirito di appartenenza della nostra comunità», rileva il lettore che ha contattato la redazione. Abbiamo quindi girato la questione ai due principali enti di pronto intervento della regione. La premessa è d’obbligo: i soccorritori conoscono il territorio sul quale sono chiamati a fornire il loro prezioso contributo. Non a caso è questa la prima dichiarazione dell’operatrice della Croce Verde di Bellinzona che abbiamo interpellato negli scorsi giorni: «Sono facilitati dal fatto che abitano, appunto, dove lavorano. Poi chiaramente è fondamentale l’esperienza maturata sul campo, ciò che giocoforza i nuovi sanitari non possono avere. Nel distretto di Bellinzona, alla fine, solo Claro e Monte Carasso (con qualche eccezione in altri Comuni; n.d.r.) hanno i nomi delle strade in dialetto».
Quella via Cantonale…
Delle difficoltà, in particolare a Claro, in passato ve ne sono state, ci assicura la nostra interlocutrice. Degli inghippi che tuttavia sono «indipendenti dal nome in dialetto. Pensi, infatti, che in un’occasione i nostri operatori hanno faticato parecchio a trovare il mappale giusto dove dovevano intervenire in una via Cantonale. Molto spesso, poi, basta indicare oltre alla strada anche un punto di riferimento: ‘vicino alla scuola’, ‘accanto alla Posta’, eccetera. Senza dimenticare l’utilizzo del navigatore». I nostri operatori, ci dicono da Tre Valli Soccorso, conoscono la zona in quanto sono domiciliati nel comprensorio. Per il resto «ci viene smistata la chiamata ricevuta dalla Centrale operativa 144. Subito interveniamo nel luogo indicato».
Da evitare le forme «miste»
La denominazione delle vie è compito dei Comuni, mentre da parte loro i Cantoni disciplinano «le competenze e le procedure», si legge sul sito Internet del Sistema catastale elvetico. Stando alle raccomandazioni concernenti l’indirizzo degli edifici e l’ortografia dei nomi delle vie, «le forme dialettali storicamente rilevanti vanno conservate». Sono per contro da evitare i nomi di vie composte, ad esempio la prima parte in italiano e la seconda in dialetto.
Fonte: https://www.cdt.ch/ |
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