Patologie polmonari ostruttive
Le patologie polmonari ostruttive sono un gruppo di malattie che interessano i polmoni, caratterizzate da un’infiammazione cronica.
Questo stato infiammatorio causa l’ostruzione del flusso d’aria dai polmoni, che si traduce in difficoltà non tanto nella fase di ispirazione quanto in quella di espirazione.
Che cosa succede?
Quando inspiriamo, l’aria passa attraverso la trachea, raggiunge i bronchi, che possiamo immaginare come due tubi che si ramificano all’interno dei polmoni e terminano negli alveoli polmonari, ovvero delle sacche contenenti aria e ricche di vasi sanguigni.
L’ossigeno, che ha attraversato i bronchi e gli alveoli, raggiunge il sangue passando per questi capillari, mentre l’anidride carbonica, che è un gas di scarto, compie il percorso inverso e viene espulsa, grazie alla naturale elasticità dei bronchi e degli alveoli.
In caso di patologia polmonare ostruttiva, però, si verifica una perdita di elasticità, i polmoni si espandono, trattenendo così una parte dell’aria respirata che non riesce a fuoriuscire.
Sebbene siano condizioni progressive che peggiorano nel tempo, le patologie polmonari ostruttive sono curabili.
Cause principali
La causa principale delle patologie polmonari ostruttive nei Paesi sviluppati è il fumo di tabacco, mentre nei Paesi in via di sviluppo è frequente nelle persone esposte ai fumi provenienti dalla combustione di combustibili per cucinare e riscaldare in case scarsamente ventilate.
I danni provocati dal fumo di sigaretta si registrano però sul lungo periodo, e si ritiene possibile anche la presenza di una predisposizione genetica nello sviluppare questo tipo di malattie, che comunque non appaiono sempre così evidenti, rendendo difficile giungere ad una diagnosi corretta.
Altri irritanti che possono causare una patologia polmonare ostruttiva sono il fumo di sigaro o di pipa, il fumo passivo, l’inquinamento atmosferico, e l’esposizione sul posto di lavoro a polvere, fumo o esalazioni di sostanze tossiche.
Sintomi
In genere i sintomi non compaiono fino a quando non si verifica un danno polmonare significativo, e come accennato prima si tratta di una condizione cronica e progressiva, questo vuol dire che di solito tende a peggiorare nel tempo.
I sintomi principali sono i seguenti:
- mancanza di respiro, soprattutto durante le attività fisiche;
- sibilo;
- oppressione toracica;
- tosse cronica, con possibile produzione di muco chiaro, bianco, giallo o verdastro;
- infezioni respiratorie frequenti;
- mancanza di energia;
- perdita di peso involontaria;
- gonfiore alle caviglie, ai piedi o alle gambe.
I sintomi possono acuirsi in alcuni momenti, diventando molto più persistenti e duraturi.
Principali forme di patologia polmonare ostruttiva
Le principali tipologie di patologie polmonari di tipo ostruttivo sono le seguenti:
- Asma: è una condizione caratterizzata dalla restrizione delle vie aeree, di solito in modo reversibile, in risposta ad alcuni stimoli, ad esempio un’allergia o una infezione;
- Bronchiectasie: si tratta di dilatazioni irreversibili di tratti delle vie aeree, nello specifico dei bronchi, dovute a lesioni delle pareti bronchiali;
- Bronchiolite: è un’infezione, di solito di origine virale, che colpisce l’apparato respiratorio inferiore, solitamente nei lattanti e nei bambini piccoli di età inferiore ai 2 anni;
- Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO): è una malattia dell’apparato respiratorio caratterizzata da un’ostruzione irreversibile delle vie aeree, di entità variabile a seconda della gravità;
- Enfisema: questa malattia polmonare provoca la distruzione delle pareti fragili e delle fibre elastiche degli alveoli, causando il loro collasso quando si espira e compromettendo il flusso d’aria che fuoriesce dai polmoni;
- Bronchite cronica: i bronchi si infiammano e si restringono, costringendo i polmoni a produrre più muco, che può ostruire ulteriormente i tubi ristretti. La tosse cronica che si sviluppa è un tentativo del nostro organismo di liberare le vie respiratorie.
Ognuna di queste condizioni va trattata in modo adeguato, perché altrimenti tende a peggiorare fino a compromettere seriamente la salute del paziente.
Sarà il medico a ordinare una serie di esami per diagnosticare la condizione e stabilire un percorso terapeutico da seguire.
Patologie polmonari restrittive
Le malattie polmonari restrittive consistono, di base, in una diminuzione del volume totale di aria che i polmoni sono in grado di trattenere.
Mentre nel caso delle patologie ostruttive a essere interessata è la fase di espirazione, perché i polmoni perdono elasticità dilatandosi, trattenendo così una parte di aria respirata, in quelle restrittive capita il contrario.
In pratica, i polmoni, che perdono la loro naturale capacità elastica, non riescono più a espandersi durante l’inalazione, quindi nel nostro organismo arriva una quantità inferiore di ossigeno rispetto a quella necessaria.
Cause
La comunità medica tende a dividere le patologie polmonari di tipo restrittivo in due gruppi, a seconda della natura intrinseca o estrinseca della causa scatenante.
Cosa vuol dire?
Le malattie polmonari restrittive intrinseche si verificano all’interno del polmone, colpendo il tessuto funzionale dello stesso, inclusi gli alveoli, i capillari e l’interstizio, e sono in genere causate da una infiammazione e dalla cicatrizzazione del tessuto polmonare.
La formazione di cicatrici irrigidisce il tessuto, riducendo la sua capacità di espandersi, rendendo difficile respirare e portare ossigeno al flusso sanguigno.
Tra le cause principali di questo tipo di condizione possiamo includere:
- la sarcoidosi, una malattia infiammatoria rara che causa la formazione di piccoli noduli rossi e gonfi, chiamati granulomi;
- malattie del tessuto connettivo, come la sclerodermia;
- una malattia polmonare indotta da farmaci;
- l’esposizione alle tossine.
Le malattie polmonari estrinseche, invece, si verificano al di fuori dei polmoni, interessando quindi la parete toracica, la pleura e i muscoli respiratori, e provocando restrizione polmonare, funzionalità compromessa e insufficienza respiratoria.
Le cause sono molteplici, tra cui:
- disturbi neuromuscolari, come la sclerosi multipla, la distrofia muscolare e la sclerosi laterale amiotrofica, meglio nota come SLA;
- un accumulo di liquido tra gli strati di tessuto che circondano i polmoni, noto come versamento pleurico;
- scoliosi o torsione della colonna vertebrale;
- obesità;
- miastenia grave o debolezza muscolare intermittente;
- danno costale, in particolare fratture;
- paralisi del diaframma;
- cifosi o incurvamento della parte superiore della schiena.
Sintomi
Mentre nelle patologie ostruttive abbiamo visto che il problema principale consiste nell’espirare, quindi nell’espellere l’anidride carbonica, nel caso di quelle restrittive si tratta di una condizione che ostacola l’ingresso dell’ossigeno nei polmoni e, quindi, nel flusso sanguigno.
Ne consegue che i sintomi sono tutti legati a una palese mancanza di aria, quindi possiamo notare:
- mancanza di respiro, soprattutto con lo sforzo;
- incapacità di riprendere fiato o di ottenere abbastanza respiro;
- tosse a lungo termine;
- tendenza ad ansimare;
- stanchezza, anche estrema;
- depressione e ansia, provocate non tanto dall’afflusso di aria in difetto ma dalle limitazioni che questa condizione può imporre alla vita quotidiana.
Principali patologie polmonari restrittive
Nell’insieme delle patologie polmonari restrittive troviamo numerose condizioni, tra cui le principali sono:
- asbestosi, una forma fibrosi interstiziale polmonare causata dall’esposizione all’amianto;
- cifosi, ovvero un’accentuata curvatura della colonna vertebrale;
- fibrosi pleurica, ovvero un ispessimento e irrigidimento della pleura, causati da una infiammazione o dall’esposizione all’amianto;
- fibrosi polmonare, una malattia respiratoria che insorge quando, all’interno del polmone, si forma del tessuto cicatriziale;
- fibrotorace, la presenza di estese aderenze di tessuto connettivo nello spazio pleurico che circonda i polmoni;
- miosite, una malattia autoimmune che causa infiammazione e debolezza a livello muscolare e cutaneo;
- obesità;
- patologie neuromuscolari dei muscoli respiratori;
- polmonite, una infiammazione, di solito acuta, del tessuto polmonare;
- scoliosi, ovvero una deviazione anomala della colonna vertebrale;
- silicosi, una cicatrizzazione permanente dei polmoni causata dall’inalazione della polvere di silice;
- sindrome da distress respiratorio, è un tipo di insufficienza respiratoria determinata da diverse patologie responsabili dell’accumulo di liquido nei polmoni e della riduzione eccessiva di
- ossigeno nel sangue;
- spondilite anchilosante, una malattia reumatica infiammatoria a cronica che colpisce la spina dorsale e altre articolazioni;
- tubercolosi, una malattia provocata da un batterio e che interessa in genere i polmoni.
Per alcune di queste condizioni non esiste una cura, ma una persona può gestire i sintomi con farmaci e terapia fisica.
Sarà il medico a diagnosticare la malattia, individuarne le cause e stabilire un percorso terapeutico da seguire.
Fonte: https://www.fondoasim.it/ |
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