Le assicurazioni coprono i costi solo fino a un certo punto. Intanto la popolazione invecchia. L’allarme dell’esperto Roberto Cianella.
«Che mazzata. Ho dovuto chiamare l’ambulanza per mia madre anziana e mi sono ritrovato a sborsare diverse centinaia di franchi». Quella di un signore luganese è quasi una vicenda di ordinaria realtà. Chi paga i costi dell’ambulanza in un Ticino sempre più anziano? Il problema si farà sempre più sentire. Lo conferma Roberto Cianella, direttore della Federazione ticinese dei servizi di autoambulanze.
Ticinesi sempre più chiamati ad aprire il borsellino per l’ambulanza?
«Alcune cifre sono indicative. Ogni anno una persona su cinque usa l’ambulanza. Nei prossimi 30 anni invece avremo circa il 40% di anziani in più. Al momento le assicurazioni di base coprono il 50% delle spese di intervento fino a un massimo di 500 franchi all’anno. È un problema di tutti i servizi di soccorso attivi sul territorio nazionale».
Insomma, la coperta è troppo corta?
«Qualcuno dirà che ci sono le complementari. Ma anche con quelle non si arriva dappertutto. E soprattutto nessuna assicurazione ti fa stipulare solo l’opzione per le spese di salvataggio. Vengono venduti dei pacchetti e se si desidera la copertura per i costi dell’ambulanza ci si trova a pagare anche per opzioni di cui non si usufruirà mai».
Ci sono persone che necessitano dell’intervento dell’ambulanza a domicilio più volte in un anno.
«Questo è un dato di fatto. E l’assicurazione di base paga un massimo di 5’000 franchi per i casi in cui è constatato un pericolo di vita ma solo fino a concorrenza del 50% dell’importo totale. In Ticino facciamo circa 16’000 interventi primari all’anno, di cui meno di 4’000 per persone in pericolo di vita. Tutte le altre, se non sono blindate da una complementare coi fiocchi, si trovano a dovere sborsare parecchio denaro una volta superata la soglia dei 500 franchi».
Così non c’è il rischio che ci si pensi dieci volte prima di chiamare l’ambulanza?
«Appunto. Con possibili conseguenze nefaste sulla persona. E, a cascata, anche sui costi del sistema sanitario per complicazioni che si sarebbero potute evitare. La popolazione invecchia e ha sempre meno soldi. Bisogna rendersi conto di questo prima di tutto».
Soluzioni?
«Farsi socio di un servizio d’ambulanza. Con una tessera da singolo o per la famiglia. Il primo intervento sarebbe di conseguenza coperto. Il problema subentra per le già citate persone che necessitano più volte dell’ambulanza nel corso dell’anno».
Non si può fare nulla per convincere politica e casse malati a invertire la rotta?
«A livello nazionale stiamo puntando affinché le assicurazioni coprano l’80% dei costi e non più il 50%. Ci sono però tanti ostacoli. Spesso a una simile richiesta viene replicato che la conseguenza potrebbe essere un ulteriore aumento dei premi».
Come mai un intervento di ambulanza costa anche più di mille franchi?
«In realtà la tariffa applicata copre circa il 70% dei costi reali, che sono per lo più da ascrivere ai costi del personale. Per poter offrire un servizio attivo sulle 24 ore c’è bisogno di 10 unità di personale al 100% per ogni ambulanza. A queste vanno aggiunti i costi dei medici, dell’ambulanza e del materiale. Questo per poter garantire che ogni cittadino riceva entro al massimo 15 minuti dalla chiamata il soccorso più adeguato al suo stato di salute, giorno e notte, per tutto l’anno. In ogni caso le tariffe in Ticino sono inferiori alla media nazionale».
Fonte: https://www.tio.ch/ |
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