Caso Magherini: la difesa dei soccorritori
Non dovevano intervenire dei “semplici” volontari, ma un medico o almeno un infermiere. Si difendono così, i tre volontari della Croce Rossa che rischiano di finire a processo assieme ai quattro carabinieri che, nella notte tra il due e il tre marzo dell’anno scorso, intervennero in borgo San Frediano per l’arresto dell’ex promessa delle giovanili della Fiorentina Riccardo Magherini, 40 anni. Il legale dei tre soccorritori, Massimiliano Manzo, ha infatti depositato la relazione a difesa e il «parere pro-veritate» del suo consulente, il professor Gerardo Martinelli dell’Università di Bologna. Martinelli sposta l’attenzione sulla centrale del 118. Quella notte, l’intervento era stato infatti contrassegnato da un codice giallo e, scrive il consulente, «la centrale del 118 avrebbe dovuto inviare un’ambulanza “medicalizzata”, cioè con a bordo un infermiere o un medico, stante le notizie apprese per telefono che trattavasi di un caso di ’agitazione psico-motoria’, abbisognevole verosimilmente di una sedazione che può essere effettuata da personale sanitario e non da soccorritori volontari».
Nella fase iniziale dell’indagine, scrive il quotidiano La Nazione, il pm Luigi Bocciolini aveva iscritto sul registro degli indagati l’operatore che aveva ricevuto la telefonata e il ’master’ che aveva poi inviato l’ambulanza sul posto. Ma alla chiusura delle indagini, queste posizioni sono state archiviate, mentre sono andate avanti le accuse verso i volontari. Anche il legale della famiglia Magherini, alla vigilia della seconda udienza (che potrebbe essere quella decisiva) davanti al gup Fabio Frangini, ha integrato gli atti del fascicolo con una testimonianza di una residente di borgo San Frediano che, quella notte, si affacciò alla finestra perché «svegliata dalle urla». «UN CARABINIERE si è seduto a cavalcioni su di lui sulla sua parte bassa della schiena, ed è rimasto in quella posizione diversi minuti che posso indicativamente quantificare in 5-10 – ha raccontato –; nel mentre il ragazzo si dimenava, non muoveva le braccia, muoveva soltanto il tronco e urlava. Ricordo che un carabiniere in piedi sul lato destro del ragazzo disteso, mentre l’altro gli stava seduto a cavalcioni, gli ha dato due o tre calci all’altezza del torace». E, a proposito dei soccorsi, la donna ha dichiarato che quando Magherini «ha smesso di urlare e parlare non c’era ancora l’ambulanza»
Fonte: http://www.calciomercato.com/ |
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il solito annoso problema del servizio in toto affidato ai volontari,persone di buon cuore,senza dubbio,ma alle quali si spiega sempre troppo poco in termini di responsabilità civile e penale di questa tipologia di lavoro/volontariato.Credo non arriveremo mai a capire che modelli esteri sono da prendere la più presto ad esempio e rivedere ruoli e competenze del volontariato.