Il taxi come un’ambulanza: interviene se c’è un caso di infarto
Esperimento pilota a Bologna: le auto bianche saranno allertate automaticamente in caso di emergenza
Per chi viene colpito da un infarto, la salvezza può arrivare a bordo di un taxi. Da oggi parte a bologna un servizio che è una “prima” assoluta: in caso di chiamata al 118 per un arresto cardiaco viene allertata automaticamente anche la centrale Cotabo, la cooperativa dei tassisti, che individua subito il mezzo dotato di defibrillatore più vicino al luogo. L’unico requisito è che sia un luogo pubblico. Se un taxi è nelle condizioni di arrivare prima dell’ambulanza, che comunque viene inviata sul posto, allora potrebbe essere l’autista a prestare il primo soccorso per il codice blu. La novità 15 defibrillatori a bordo di altrettanti taxi, è stata presentata oggi dal Comune. E potrebbe essere solo l’inizio.
“Se la cosa dovesse funzionare perchè non ampliarla? la nostra speranza è di salvare una vita” confida il presidente Cotabo Riccardo Carboni. Una speranza tutt’altro che infondata, se si pensa che da quando è attivo “Pronto blu” il progetto che dal 2001 ad oggi ha portato a Bologna l’installazione di 241 defibrillatori tra centri commerciali, scuole e impianti sportivi (1.500 i soccorritori non professionali addestrati), sono state undici le persone salvate da semplici cittadini.
Non occorre tanto per salvare una vita: un corso di formazione di cinque ore, quello sostenuto dai primi tassisti salvavita, e un attrezzo portatile, appunto il defibrillatore, che oggi costa poco meno di 2mila euro e sta chiuso in una valigetta.”L’obiettivo – spiega Giovanni Gordini, direttore del dipartimento di Emergenza dell’Ausl bolognese -è ridurre drasticamente il tempo in cui il paziente rimane in arresto cardiaco. Ogni minuto che passa le probabilità di sopravvivenza calano del 10%”.
Fonte: http://bologna.repubblica.it/ |
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Trovo invece interessante il discorso Rapid Responder, con un istruzione adeguata, il discorso è ottimo.
D’altronde i taxisti sono sempre in giro, quindi le probabilità che arrivino prima delle ambulanze sono alte.
Un po lo stesso concetto che c’è qui dalle nostre parti.
Credo si debba fare un grande distinguo tra le realtà.ci provo
1)canton ticino:400000abitanti,una cultura del soccorso altissima,un rapporto ambulanze-abitanti alto e il MINIMO standard di approccio al paziente è di soccorso avanzato avendo su ogni mezzo un diplomato.In questo contesto ci sta anche spingere forte sul first responder visto che onestamente più di così per il sistema di soccorso si può fare poco
2)Bologna quasi 400000 abitanti,un rapporto mezzi-abitanti nella media italiana ma comunque basso in relazione all’estensione(per paradosso più basso del ticino),mezzi circolanti in buona parte di volontari,qualche automedica.Ora statisticamente quante volte interverrà il taxista?ammesso che sia in zona e libero da chiamata? quelle energie per quel progetto di,diciamocelo,poca utilità(e mai nessuno ha fatto l’esperimento di attivare codici urgenti su civili che si spostano con le macchine personali,di solito pompieri,poliziotti o carabinieri,mezzi con i prioritari)non si poteva metterle per creare una figura ad hoc per il soccorso?per dare professionisti su OGNI intervento di una ambulanza?come sempre in italia mettiamo le camicette di raso al clochard..belle,carine ma totalmente inutili.
comprendo sempre molto poco di queste iniziative,mi sembra la corsa a chi arriva primo in un campo che ha regole semplici,o almeno dovrebbe averle.Ne riparleremo al primo sinistro con feriti causato dal taxista che corre.