La Morte Cardiaca Improvvisa, detta anche Arresto Cardiaco, è la situazione in cui il cuore improvvisamente e senza preavviso si ferma e il sangue non viene piu’ pompato nel resto del corpo. Essa è responsabile della metà di tutte le morti per causa cardiaca.
La morte improvvisa si verifica quando c’è una malfunzione del sistema elettrico del cuore. Essa non è l’Attacco di Cuore (noto anche come infarto miocardico). L’attacco di cuore è quando una ostruzione nelle arterie del cuore (coronarie) blocca il flusso di sangue ossigenato al cuore, causando la morte del muscolo cardiaco.
Quindi se si vuole paragonare il cuore a una casa, la Morte Cardiaca Improvvisa si verifica quando c’ è un corto circuito elettrico, l’attacco di cuore è quando c’è un blocco nei tubi dell’acqua.
La causa piú frequente di arresto cardiaco è un disturbo del ritmo cardiaco o aritmia chiamata Fibrillazione Ventricolare (FV). Il cuore ha un sistema elettrico intrinseco e nel cuore sano un segnapassi dá inizio al battito cardiaco, poi l’impulso elettrico si diffonde attraverso vie di conduzione in tutto il cuore, causando la contrazione in modo ritmico e regolare.
Quando c’è la contrazione, il sangue viene pompato. Ma nella Fibrillazione Ventricolare, i segnali elettrici che controllano l’attivitá di pompa del cuore, improvvisamente diventano rapidi e caotici. Di conseguenza, i ventricoli cominciano a tremare, fibrillano, invece di contrarsi e non pompano piú il sangue dal cuore al resto del corpo. Se il sangue non puó arrivare al cervello, questo rapidamente soffre e la persona perde la coscienza in pochi secondi.
Se uno Shock di emergenza non viene erogato al cuore per ripristinare il suo ritmo regolare, con un apparecchio chiamato Defibrillatore, la morte si verifica in pochi minuti. Infatti, oltre il 70% delle vittime di Fibrillazione Ventricolare muore prima di
raggiungere l’ospedale.
Chi è a rischio?
La Morte Cardiaca Improvvisa spesso si verifica in persone attive e apparentemente sane senza precedenti problemi cardiaci o altri problemi di salute. Ma la veritá è che la morte improvvisa non è un evento fortutito; infatti, la maggior parte delle vittime ha problemi di cuore o altri problemi di salute, anche se essi non
lo sanno ancora.
Ci sono numerosi fattori predisponenti all’arresto cardiaco, ma i due piú importanti sono:
-un precedente attacco di cuore: 75% delle persone che muoiono di morte cardiaca improvvisa hanno avuto precedenti attacchi di cuore.
-malattie delle arterie coronarie: 80% delle vittime di morte improvvisa hanno segni di malattia coronarica; cioè restringimenti o blocchi nelle arterie che forniscono sangue al cuore.
Ci sono anche un certo numero di segni e sintomi che indicano che una persona ha un maggiore rischio di morte cardiaca improvvisa:
-una frequenza o ritmo cardiaco anormale (aritmia) da causa sconosciuta.
-una frequenza cardia elevata (tachicardia) che viene e va, anche quando la persona è a riposo.
-episodi di svenimento (sincope) da causa sconosciuta.
-una bassa frazione di eiezione ventricolare: la frazione di eiezione è la misura di quanto sangue è pompato dai ventricoli in ogni battito. Un cuore sano pompa 55% o piú del suo sangue in ogni battito. Persone a rischio di morte cardiaca improvvisa hanno frazioni di eiezione inferiori al 40%, spesso associate a tachicardia ventricolare.
Test per predire il Rischio.
Ci sono alcuni tests che possono essere eseguiti per determinare se qualcuno appartiene a un gruppo ad alto rischio di arresto cardiaco:
–Ecocardiogramma – un esame indolore in cui ultrasuoni sono utilizzati per visualizzare I movimenti del cuore. Il test misura anche l’abilitá della pompa del cuore e identifica altri problemi che possono aumentare il rischio di morte improvvisa per una
persona.
–Elettrocardiogramma – un esame indolore in cui elettrodi vengono applicati al torace del paziente per registrare l’attivitá elettrica del cuore e identificare ritmi anomali del cuore. Alcune aritmie possono essere indicative di aumentato rischio di morte cardiaca improvvisa.
–Holter monitor – un registratore piccolo come una radiolina, collegato ad elettrodi applicati al torace del paziente per uno o due giorni, che registra l’attivitá elettrica cardiaca per tutta la durata. Dopo che il registratore è rimosso, il nastro è analizzato per ricercare le aritmie.
–Registratore di eventi – un registratore piccolo come un cellulare che registra l’attività elettrica del cuore per periodi più lunghi. Ma, a differenza dell’Holter monitor, esso non registra continuamente; infatti, il paziente deve attivare l’apparecchio ogni volta che sente il cuore battere troppo velocemente o in modo disordinato.
–Studio Elettrofisiologico – questo test è eseguito in ospedale. Un anestetico locale è usato per anestetizzare l’area dell’inguine e del collo dove vengono inseriti sottili fili elettrici (cateteri) attraverso le vene e fino al cuore, per registrare i segnali elettrici del cuore dall’interno delle sue cavità. Durante lo studio, l’Elettrofisiologo studia la velocità e la direzione dei segnali elettrici attraverso il cuore, identifica problemi di ritmo e localizza le aree del cuore che possono essere focolaio di attività elettrica anomala. Si puó anche determinare se il paziente ha avuto un precedente attacco di cuore o segni di danno cardiaco senza essersi accorto. Tutte queste informazioni aiutano a determinare se un paziente appartiene ad un gruppo con aumentato rischio di morte cardiaca improvvisa.
Prevenzione
Ci sono alcune cose che le persone possono fare per diminuire la probabilità di diventare una vittima della morte cardiaca improvvisa. Per cominciare, vivere una vita da “cuore sano” puó aiutare a ridurre le probabilitá di morire di arresto cardiaco o di altre malattie di cuore. Questo include praticare attivitá fisica regolarmente, mangiare cibi sani, mantenere un peso corporeo ragionevole ed evitare di fumare.
Curare e controllare malattie e condizioni che possono contribuire ai problemi di cuore, come pressione alta, colesterolo elevato e diabete, è anche importante.
Infine, per alcuni pazienti, prevenire la morte cardiaca improvvisa significa controllare o fermare ritmi cardiaci anomali, che possono innescare la fibrillazione ventricolare.
Il trattamento delle aritmie avviene in tre modi:
–Farmaci – medicine come gli ace-inibitori, i beta-bloccanti, i calcio-antagonisti e altri antiaritmici, possono controllare anomalie del ritmo cardiaco o curare altre condizioni che possono contribuire alle cardiopatie o alla morte improvvisa. Però, assumere solo medicine non ha dimostrato efficacia nel ridurre gli arresti cardiaci. Questi farmaci sono spesso assunti da pazienti che hanno ricevuto un defibrillatore, per ridurre la frequenza degli shock erogati.
–Defibrillatore Cardiaco Impiantabile (ICD)– questi apparecchi hanno dimostrato di essere molto efficaci nel prevenire la morte cardiaca improvvisa in certi pazienti ad alto rischio. Come i pacemaker, gli ICD vengono impiantati sotto la pelle. Fili, chiamati elettrodi, vanno dal defibrillatore fino al cuore, così l’apparecchio controlla il cuore e rileva ogni anomalia del ritmo. Se un ritmo pericoloso viene rilevato, il
defibrillatore eroga uno shock elettrico per ripristinare il ritmo normale e prevenire la morte improvvisa. Il defibrillatore può anche agire da pacemaker se il cuore batte troppo lentamente.
–Ablazione – con questa procedura, energia a radiofrequenza (calore), o crioterapia (freddo), o altre forme di energia vengono impiegate per distruggere piccole aree di muscolo cardiaco che
dà origine all’attività elettrica anomala, che causa il ritmo rapido o irregolare. L’energia è applicata attraverso cateteri che vengono inseriti attraverso vene o arterie fino al cuore. L’ablazione è spesso eseguita in pazienti che hanno un defibrillatore, per diminuire l’incidenza di aritmie e quindi per ridurre gli shock erogati dal defibrillatore.
Fonte: http://www.ablazione.org/ |
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