Il Governo ha risposto all’interpellanza di Patrizia Ramsauer. Ci sono anche in tutti gli altri enti simili
“È vero che presso la Croce Verde di Bellinzona sono impiegati dei frontalieri?” chiedeva al Governo nel marzo scorso, tramite un’interpellanza, la deputata Patrizia Ramsauer (Lega).
“Sì, quanto da lei affermato corrisponde a verità” la ha recentemente risposto il Consiglio di Stato, precisando che “è d’altronde notorio che nel settore sanitario e sociosanitario non vi è sufficiente personale indigeno.”
Ramsauer voleva inoltre sapere se anche negli altri enti simili del nostro Cantone fossero presenti lavoratori frontalieri.
Il Governo le ha risposto che gli enti simili alla Croce Verde di Bellinzona sono quattro, ovvero Tre Valli Soccorso con sede a Biasca, il Servizio Ambulanza Locarnese e Valli con sede a Locarno, la Croce Verde di Lugano e il Servizio Autoambulanza del Mendrisiotto. A questi servizi si aggiungono la Federazione Cantonale Ticinese dei Servizi Autoambulanza e la Centrale d’allarme 144.
Tutti i servizi sopraccitati “impiegano poche unità di personale frontaliero, in qualità di medici e/o di soccorritori professionisti”, spiega il Consiglio di Stato. Più di preciso, a Tre Valli Soccorso si contano due frontalieri su 35 dipendenti, alla Croce Verde di Bellinzona 3 su 35 persone, al Servizio Ambulanza Locarnese e Valli 2 su 50 persone, alla Croce Verde di Lugano 11 su 62 persone, al Servizio Autoambulanza del Mendrisiotto 3 su 38, e al FCTSA e 144 due persone su 36.
Ramsauer chiedeva i motivi della loro assunzione e il Governo le spiega che “la ricerca di personale medico e paramedico da impiegare nei servizi di soccorso pre-ospedaliero è particolarmente laboriosa. Il personale medico indigeno preferisce lavorare esclusivamente in ospedale e/o in uno studio medico privato. I medici disposti a lavorare esclusivamente per un servizio autoambulanza o ad affiancare la loro abituale attività a servizi di picchetto e a turni impegnativi e vincolanti, quali quelli di un servizio ambulanza attivo tutto l’anno, 24 ore su 24, sono rari.”
“Per quanto riguarda i soccorritori professionisti, i pochi iscritti ai corsi organizzati dalla Scuola Superiore in Studi Infermieristici che terminano il ciclo di studi (una decina ogni due anni), non bastano a garantire il ricambio. Inoltre gli standard di qualità elevati imposti dall’Interassociazione di salvataggio e le modifiche delle Ordinanze 1 e 2 della Legge sul lavoro, hanno richiesto un potenziamento notevole degli organici che non è ancora stato completato” aggiunge il Consiglio di Stato. “Per sopperire a questa mancanza, i servizi assumono anche personale infermieristico, dove peraltro non c’è sicuramente un esubero di residenti.”
Nell’interpellanza vi era poi anche una domanda sugli stipendi dei frontalieri. “Sono impiegati alle stesse condizioni del personale domiciliato” risponde il Governo. “Ogni servizio ha un suo regolamento organico in cui le condizioni salariali rispecchiano a grandi linee quelle dell’EOC. Allo stato attuale un soccorritore riceve mediamente circa 87’000 franchi lordi l’anno.”
Fonte: http://www.ticinonews.ch/ |
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Onestamente non vedo dove sia il problema,credo che frontalieri ci siano da almeno il 2000 presso gli enti di soccorso(chi più,chi meno) e tutt’oggi mi risulta che la classe che si diplomerà quest’anno è composta per la maggior parte da italiani(forse due residenti,altri frontalieri),non si scopre l’acqua calda nel fatto che il sistema sanitario ticinese ha basi forti nei frontalieri,spiace che certe boutade così fatte abbiano sempre quel retrogusto di oltranzismo che non rende giustizia al popolo ticinese.