Rianimazione cardiopolmonare, “gli interventi saranno ancora più efficaci”
Si è svolto un incontro informativo tra gli enti di primo intervento non sanitari per ottimizzare le sinergie e perfezionare il coordinamento degli interventi d’urgenza.
NORANCO – Questa mattina è stato presentato il progetto per la creazione di un gruppo di enti di primo intervento non sanitari (EPINS), presso la sede del reparto mobile del Sottoceneri. Scopo del progetto è quello di migliorare il coordinamento degli sforzi dei singoli enti in ambito di rianimazione cardiopolmonare, in collaborazione con la Fondazione Ticino Cuore.
Il first responder interviene e sa cosa fare per rianimare una persona, però capita che più persone possano ritrovarsi nello stesso posto per lo stesso intervento. “Con la creazione di una rete si può migliorare il coordinamento dei diversi enti, rendendo il servizio più efficace”, ha spiegato il portavoce della Polizia cantonale Renato Pizolli.
Per interventi particolarmente difficili è stato istituito dall’inizio di quest’anno un Care Team, che viene attivato dagli enti di primo intervento, valutando sul luogo di un evento la situazione dove si presenta un possibile trauma diretto o indiretto (quindi anche per eventuali testimoni). A quel punto viene inviato un operatore sul posto che cercherà di contestualizzare il trauma per promettere all’individuo di superarlo, sia essa una persona soccorsa, un soccorritore o un testimone.
Gli enti che hanno preso parte all’incontro sono la Polizia cantonale e la Fondazione Ticino Cuore (entrambe promotrici del progetto), i rappresentanti del Care Team Ticino, delle Polizie comunali, della Polizia dei trasporti, della Polizia cantonale grigionese, della Polizia militare e delle Guardie di confine. L’incontro ha permesso di approfondire vari aspetti tra cui quelli legati alla creazione di una struttura organizzata e funzionante nei vari enti di primo intervento non sanitari, alla risoluzione delle problematiche comuni tra gli enti e al miglioramento del coordinamento delle risorse sul terreno, alla garanzia della presa a carico del personale che effettua interventi AED e al monitoraggio in comune dell’attività degli enti che aderiscono al progetto.
Durante l’incontro sono stati consegnati alla Polizia cantonale dalla Fondazione Ticino Cuore cinque nuovi defibrillatori.
Fonte: http://www.tio.ch/ |
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