Il San Giovanni di Bellinzona ha sperimentato per la prima volta il dispositivo per le emergenze maggiori – Circa ottanta persone coinvolte nel test a sorpresa con una ventina di militari feriti
BELLINZONA – Due veicoli militari si scontrano nella zona del Monte Ceneri. Nel tremendo impatto una ventina di reclute della Compagnia sanitaria 2 rimangono ferite, alcune in maniera gravissima. Scatta l’allarme. L’ospedale San Giovanni di Bellinzona blocca le attività di routine per far partire il dispositivo previsto in caso di incidenti con oltre dieci feriti. L’allerta è massima. Un’ottantina di persone vengono coinvolte nella presa a carico dei pazienti che arrivano trasportati dalle ambulanze. Tutto è avvenuto tra il tardo pomeriggio e la serata di martedì scorso, 1. marzo, ma fortunatamente era solo un’esercitazione. Per la prima volta il nosocomio cittadino ha messo in atto il cosiddetto piano «MASO» (sigla che sta per Messa in allarme dei servizi ospedalieri). Si tratta di un dispositivo comune a tutte le strutture dell’Ente ospedaliero cantonale, e come altre misure analoghe è stato sviluppato in seguito all’incidente di un bus tedesco che uscì di strada nel 1992 sul passo della Novena facendo otto morti e una trentina di feriti. «In linea di massima siamo contenti del risultato», spiega al CdT il dottor Rainero Spinelli, coordinatore dell’intervento e caposervizio del Pronto soccorso dell’Ospedale regionale Bellinzona e valli. «Per essere la prima volta che veniva testato al San Giovanni, il dispositivo ha funzionato e il personale ha profuso un grande impegno», aggiunge.
Fonte: http://www.cdt.ch/ |
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