Quando arriva un’ ambulanza e non hai nessuna possibilità di farla passare puoi accelerare più del consentito.
Lo ha deciso il tribunale.
Mercoledì una Soccorritrice professionale ha dovuto comparire davanti il tribunale di Bucheggberg-Wasseramt.
Nel maggio del 2015 era in viaggio con la sua macchina privata quando è incappata in un radar a 74 km/h dove era consentito 50 km/h. Di regola secondo la “Solothurner Zeitung” ciò comporterebbe una multa di Fr. 500.- più spese amministrative dopo la deduzione della tolleranza.
La donna è stata scagionata. Il motivo: dietro di lei si avvicinava un ambulanza con segnali prioritari. Trovandosi in questo momento all’ interno di un cantiere tra Biberist e Lohn SO, non aveva lo spazio sufficiente per far passare l’ambulanza. Allora ha accellerato più del dovuto.
La donna è una soccorritrice professionale. Perciò quando ha visto arrivare l’ambulanza a sirene spiegate ha pensato che qualcuno era in pericolo di vita . Sulla corsia opposta c’era traffico e l’ambulanza non poteva sorpassare. All’ interno del cantiere non c’era spazio per accostare, perciò ha dovuto accelerare oltrepassando il limite consentito.
L’imputata è stata sostenuta dall’ autista dell’ ambulanza in questione.
Alla domanda: “cosa avrebbe fatto lei?” La stessa ha dichiarato che avrebbe fatto la stessa cosa, cioè accelerare. L’ambulanza di solito tiene una certa distanza dalle macchine che la precedono, perché spesso gli altri utenti della strada non sanno cosa fare e frenano bruscamente. Nel cantiere non c’era nessuna possibilità di sorpassare.
Gli argomenti dell’ imputata non hanno fatto nessuna impressione al poliziotto che faceva la rilevazione della velocità con un apparecchio mobile. “Posso comprendere che una persona che lavora nello stesso mestiere senta la necessità di far passare l’ambulanza al più presto possibile. Ma non è mio compito giudicare.” Aveva la sfortuna che noi eravamo li.
Anche il pubblico ministero insisteva per una multa, riducendola a Fr. 200.-. Questo perché il gesto è stato fatto per motivi onorevoli.
Ma la pretura era dalla parte dell’ imputata. La motivazione del presidente del tribunale Ueli Kölliker: non c’era effettivamente nessun altra possibilità di non intralciare l’ambulanza, trattandosi di una corsa tra la vita e la morte. L’imputata doveva decidere tra due opzioni, da una parte rispettare il limite di velocità e dall’ altra non ostacolare l’ambulanza. La decisione di accelerare non può essere addebitata all’ imputata.
Fonte: http://www.20min.ch/ |
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