Terremoto 6.0 devasta il centro Italia: oltre 70 morti. Si scava fra le macerie. Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto i centri più colpiti
Il presente articolo, per esprimere la piena solidarietà a tutte le persone coinvolte e a chi si sta prestando per soccorrere.
Oltre 200 scosse, almeno 55 di magnitudo superiore a 3,0, la prima alle 3.36. Interi paesi rasi al suolo. Prima delle 14 scossa da 4.9. Ue: pronti ad aiutare. Attivi i numeri della Protezione civile: 800 840840 e 803555. “Bilancio destinato ad aumentare. La situazione critica arriverà stasera: quando entreremo nelle case troveremo solo cadaveri”.
ROMA, L’Italia piange ancora una volta, scossa e dilaniata da un altro terribile terremoto che ha colpito il cuore del Paese. Nella notte un forte sisma di magnitudo 6,0 ha devastato l’area fra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, provocando morti e feriti. La prima scossa, violentissima, alle 3.36 del mattino ha buttato giù dal letto migliaia di persone, sentita molto forte da Rimini fino a Napoli. L’epicentro è nei pressi di Accumoli, in provincia di Rieti, nel Lazio, a soli 4 chilometri di profondità, un paese equidistante da Amatrice e Norcia. E proprio ad Accumoli e nella vicina Amatrice si registrano i danni più gravi: il centro di Amatrice è polverizzato, Accumoli è stato cancellato. “Il paese non c’è più. Sotto le macerie ci sono decine di persone”: è la prima, drammatica, testimonianza del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi.
La gravità della situazione è confermata anche dal responsabile della Croce Rossa locale che ha parlato di un ponte pericolante, quello di Tre occhi, che costringe ad entrare nel paese solo a piedi rallentando i soccorsi. Nell’area ci sono stati altri movimenti sismici successivi, circa 200 scosse, quelle più forti di magnitudo 5,1 alle 4.32 e 5,4 alle 04.33 con epicentro a 5 chilometri da Norcia. Un’altra fortissima scossa si è sentita alle 4.34, più lunga, di entità 5,4. L’ultima poco prima delle 14 ad Arquata di magnitudo 4,9. Moltissime le chiamate alla protezione civile e ai vigili del fuoco da tutto il centro Italia.
Secondo le informazioni diramate da Protezione civile, sindaci e vigili del fuoco sono 73 le vittime accertate, compresa la famiglia di 4 persone di Accumoli mamma, papà e due bambini piccoli che per ore i soccorritori hanno tentato di salvare. Già nelle prime ore della mattinata il fotografo Emiliano Grillotti aveva descritto il lavoro frenetico di almeno 15 persone che stavano scavando a mani nude per tirarli fuori: “Si sentono le urla della mamma e di uno dei bimbi” aveva detto. Purtroppo quando sono stati raggiunti erano già tutti morti.
Il dato provvisorio è aggiornato di ora in ora dal Dipartimento della Protezione Civile: in particolare, i morti ad Amatrice sono 53 tra Amatrice ed Accumoli, mentre sono 20 i morti accertati dalla Protezione civile delle Marche. Ancora imprecisato il numero dei dispersi. Al Pronto soccorso di Ascoli e di San Benedetto del Tronto sono arrivati almeno 81 feriti, di cui 7 in gravi condizioni, 153 sono ricoverati nelle strutture del Lazio, 29 a L’Aquila. “La situazione è drammatica. Peggio che a L’aquila a livello di crolli stutturali. Tutte le case del centro in pietra sono crollate così come quelle vecchie. In quelle di cemento sono esplose le tamponature. Il risultato è che si vedono tre piani schiacciati che diventano uno” ha detto Paolo Crescenzi, responsabile della Protezione civile della Valle del Velino.
“Credo che il numero delle vittime salirà moltissimo. Molte case si sono richiuse su se stesse e questo non permette di accedere all’interno facilmente. Ora si sta cercando di pulire le strade per poter accedere nelle abitazioni. La fase più critica forse deve ancora arrivare quando entreremo nelle abitazioni. Troveremo solo dei cadaveri. Penso che questa seconda fase inizierà già da stasera”. Per il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio “si tratta di un prezzo importante. Il bollettino è destinato a crescere”.
Tra le vittime una bimba di nove mesi estratta senza vita dalle macerie di Arquata e un’altra di 18 mesi, morta in ospedale ad Ascoli Piceno, di Amatrice ma che si trovava ad Arquata coi genitori. Questi sono stati salvati e ricoverati. La madre della piccola era scampata al terremoto de L’Aquila e si era trasferita ad Ascoli dopo quella terribile esperienza. Da Arquata arriva almeno una buona notizia: due bimbi di 4 e 7 anni sono stati estratti vivi dalle rovine. La nonna li aveva fatti infilare insieme a lei sotto al letto. La donna è stata estratta viva dopo diverse ore, mentre non ce l’ha fatta il nonno. Nel paese ci sono intanto gli agenti del Corpo forestale che hanno già estratto decine di persone.
Il presente articolo, per esprimere la piena solidarietà a tutte le persone coinvolte e a chi si sta prestando per soccorrere.
Fonte: http://www.repubblica.it/ |
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