Sono intervenute le squadre territoriali del CNSAS lombardo di Schilpario, e la Guardia area svizzera di soccorso con due elicotteri abilitati al volo notturno
Si è concluso all’alba l’intervento che dalla mezzanotte ha impegnato i tecnici della V Delegazione Orobica del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Due sci-alpinisti italiani hanno chiesto aiuto perché uno di loro era caduto nella zona del bivacco Valzellazzo – Cimon della Bagozza. Scivolato per un centinaio di metri, aveva dolore alla spalla e a una gamba.
La Centrale ha attivato le squadre territoriali del CNSAS lombardo della Stazione di Schilpario, pronti a partire anche alcuni tecnici da Clusone, e la Rega – Guardia aerea svizzera di soccorso, intervenuta con due elicotteri abilitati per il volo notturno.
Un mezzo ha recuperato l’infortunato e lo ha trasportato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, l’altro, illeso, è stato portato al bivacco.
Le condizioni meteorologiche di questi giorni richiedono molta attenzione: pianificate le vostre escursioni, consultate i bollettini e avvaletevi dell’esperienza di chi conosce molto bene la montagna, per ridurre i rischi e frequentare l’ambiente invernale in sicurezza.
In montagna il rischio è un fattore altamente soggettivo ma ci sono alcuni elementi che non vanno mai sottovalutati: uno di questi è il buio. Nelle ore notturne, persino nelle condizioni migliori di tempo e di terreno, i tempi d’intervento possono prolungarsi di parecchio e tutte le operazioni diventano più complesse. Se poi si aggiunge la presenza di ghiaccio in ambiente impervio, l’esposizione alle basse temperature che di notte scendono ancora di più e l’imperizia tecnica e comportamentale, basta davvero poco per rimetterci la vita. Non solo: i soccorritori stessi, per quanto preparati, equipaggiati e organizzati, vengono messi a repentaglio, perché il rischio zero non esiste.
Negli anni scorsi, con le stesse condizioni ambientali dell’intervento svolto nelle ultime ore, è capitato purtroppo che in una sola giornata, in interventi diversi, abbiano perso la vita ben cinque persone.
In questi giorni il Soccorso alpino lancia appelli costanti, in quanto le condizioni meteorologiche recenti hanno determinato la presenza di estese aree ghiacciate. Inoltre, su Alpi Retiche, Adamello e Orobie Centrali il rischio di valanghe, secondo il bollettino di Arpa Lombardia, resta marcato (indice di valore 3 su 5). I veri esperti e comunque le persone di buon senso sanno molto bene che cosa fare ma anche che cosa non fare. Chi va in montagna deve farlo con la massima consapevolezza e valutare se sia il caso di tornare indietro: la rinuncia è una grande conquista perché spesso significa tornare a casa vivi.
Fonte: http://www.bergamonews.it |
Le foto presenti sul sito sono state in larga parte reperite su Internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo all’indirizzo e-mail admin@soccorritori.ch, lo Staff provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate. |